Antonella Fucecchi torna su Il delitto di via Poma trent'anni dopo, Igor Patruno (Armando editore)

27.11.2020

Antonella Fucecchi è laureata in Filologia e si occupa di Pedagogia interculturale, insegna a Roma e sua è una toccante e appassionata  rilettura del delitto di via Poma, che potete ascoltare su Florence International Radio nella maratona radiofonica dedicata al caso del 5 novembre 2020.  


Il libro inchiesta del giornalista scrittore Igor Patruno è il frutto di una ricognizione attenta e paziente di migliaia di pagine e fascicoli consultati direttamente nelle aule della procura di Roma sottoposte ad una disamina minuziosa che coniuga serietà ed empatia, indagine e partecipazione emotiva.

La qualità della scrittura sobria e misurata riesce a guidare il lettore, anche del tutto nuovo al tema di questo omicidio, nel dedalo delle investigazioni, nelle reticenze dei testimoni , permettendo di partecipare alle varie fasi senza correre frettolosamente alle conclusioni o influenzare il giudizio.

Il pregio del testo è di informare senza protagonismo, senza narcisismi, senza ostentare o avvalorare tesi più o meno acrobatiche; l'autore scompare, lasciando parlare ed agire sulle scena i testimoni, gli investigatori, ma soprattutto la vittima.

Nel carosello mediatico che dura ormai da trenta anni, Simonetta ha rischiato di essere ancora vittimizzata come trastullo da rotocalco o attrice di un giallo che miscela tutti gli ingredienti: ambiente borghese, uffici vuoti, estate, bellezza giovanile e sangue.

Igor Patruno, invece, riesce a dare voce alla freschezza di Simona, alla serietà degli amori infelici che possono far male anche a venti anni, alla sua passione per il lavoro e al bisogno di affermazione e riconoscimento.

La narrazione inizia dai funerali nel quartiere Don Bosco, nella Roma popolare in cui ha vissuto insieme ai genitori e alla sorella Paola la sua breve vita.

E' un'apertura sorprendente che consente un contatto diretto con lei, perché è da Simona che occorre ripartire, dai suoi affetti e dai buoni valori ricevuti in famiglia.

Un nucleo unito, papà tranviere e mamma casalinga, che si allarma subito per il ritardo di quella sera e per cercare Simona che non torna. La sorella Paola e il fidanzato partono alla volta di via Poma, l'ufficio in cui Simonetta lavora saltuariamente per conto della Reli sas.

Il viaggio notturno è l'attraversamento di una Roma tentacolare che nell'afosa notte estiva rivela il suo volto stratificato e plurale.

Via Poma è nel quartiere Prati, un altro pianeta: è la zona dell'alta borghesia, degli studi legali e delle abitazioni lussuose.

Sul pavimento di quegli uffici viene rinvenuto il corpo nudo di Simonetta trafitto da ventinove colpi di tagliacarte, in un'aureola di sangue.

Igor rifugge da ogni retorica, non pratica la pornografia dei sentimenti o del dolore, evita il romanzesco, ma sceglie di sparire dalla scena avviando il lettore ad una ricostruzione puntuale dei fatti e dei dati.

E riesce in questa operazione a ricostruire un delitto di trenta anni fa permettendone una rilettura aggiornata: si è trattato di un delitto di genere, un femminicidio che presenta forti caratteri di intersezionalità: la vittima è donna, ma è anche giovane, lavoratrice, non ricca e non in vista socialmente.

La sua è una posizione di estrema vulnerabilità:, in quanto ventenne appartiene ad una fascia generazionale molto penalizzata in Italia da sempre: diritti negati, gavetta infinita, nonnismo, lavoro schiavile.

E' una lavoratrice in nero pagata sotto banco, senza alcuna tutela, sfruttata per varie mansioni impegnative: le si può anche chiedere di lavorare in più per due lire, di precipitarsi dall'altra parte della città in un rovente sette agosto per immettere dati contabili, da sola in un ufficio deserto.

Per tutti lì, in via Poma sarà un fantasma: nessuno la vede, nessuno la nota, tranne il suo assassino.

Ma è anche una ragazza che abita in una zona popolare: non appartiene ad alcuna casta, ad alcuna corporazione in vista, compra abiti da Postalmarket, con gusto, il corpetto lo cuce la mamma.

Simonetta è una vittima del lavoro nero: del lavoro ha un'alta considerazione, è un dovere al quale sacrificare il tempo, nella speranza di essere apprezzati , perché lei è affidabile, veloce nell'apprendimento e capace; sorride, sa tenere relazioni lavorative con uomini e donne più grandi di lei e molto garantiti: stipendio fisso, ferie, malattie.

Ed è anche bella, sola, indifesa: chi la massacra l'aveva scelta apposta ed ha colto il momento giusto per spegnere la sua vita.

Alla fine della lettura del libro che illustra le fasi delle indagini fallite, e delle tornate processuali estenuanti ed inconcludenti anche il lettore come Igor si sente indotto a darsi da fare per chiedere a gran voce la riapertura del caso, per un bisogno di giustizia, reagendo alla rassegnazione e per consentire a Simona di rialzarsi dal quel pavimento ed uscire da quell'ufficio finalmente libera. Per sempre.

Antonella Fucecchi


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