Comprare moglie, cronache di schiavitù e di violenza, Aldo Forbice (Marietti 1820)

26.04.2021

Aldo Forbice, giornalista, scrittore, nota  voce radiofonica, non ha bisogno di presentazioni. 

Con il suo libro Comprare moglie, cronache di schiavitù e di violenza (Marietti 1820) continua il suo impegno con la letteratura di denuncia per raccontare le violenze subite dalle donne ogni giorno nei paesi del Terzo e del Quarto mondo, in Russia, ma anche negli Stati Uniti e in Europa. 

Lo fa da par suo prendendo a base della ricerca due drammatiche considerazioni, che - ancora con ostinazione - non vogliamo definire conclusioni. 

La violenza di genere non si combatte solo con i convegni, con gli interventi nelle assemblee di donne, senza affrontare le vere radici sociali e culturali dei conflitti uomo-donna. 

Campo questo nel quale l'ONU ha registrato solo fallimenti con rarissime eccezioni. 

Il libro prende l'avvio da una prefazione chiara ma schiettamente pessimistica a cura di Emma Pomilio (scrittrice e studiosa) che, tracciando un quadro storico della condizione femminile dal mondo antico a oggi, afferma senza tema di smentita che il più grande sopruso contro le donne è l'aver tolto loro la voce nel corso dei secoli e dei millenni. 

La ragione di questo fenomeno è con sintesi efficace spiegata nella postfazione a firma di Gianfranco Pasquino (Accademico dei Lincei e sociologo). La condizione delle donne sottomesse, emarginate, sacrificate e uccise dipende in primo luogo dal potere. Segue la povertà, che è diretta conseguenza del potere economico culturale e politico. Solo da ultimo dalle credenze religiose, sebbene "la spiegazione non deve essere scartata in toto"  . 

In mezzo ci sono le storie "composte e presentate da Forbice", storie tristissime, disgustose e tragiche. 


La schiavitù femminile sembra predominare nei racconti agghiaccianti dell'autore, che da esperto narratore mai interviene nelle righe e lascia che il lettore dialoghi in prima persona con Shagul, Atefeh, Shabnam e le altre miserabili, che popolano il tremendo viaggio di Forbice nell'inferno della violenza contro le donne. 

Come cerchi concentrici nel vasto e volutamente inosservato mercato delle donne scorrono vorticosi i matrimoni con le bambine (anche più piccole di dodici anni e per un equivalente di pochi euro pagati alle famiglie poverissime), la loro soppressione nel grembo materno o subito dopo la nascita, l'emarginazione culturale e sociale, gli stupri autorizzati o comunque non puniti. 

Sotto gli occhi indisturbati di una Comunità Internazionale - e Forbice non fa sconti a nessuno - forse più attenta a preservare equivoci equilibri politici ed economici che ad applicare con dovuto rigore leggi, convenzioni, protocolli, lettera morta nel mare delle connivenze, della totale impunità di funzionari corrotti, di indagini insufficienti o il più delle volte strumentalizzate.

Le donne sono prede, scrive l'autore, in ogni angolo della terra e i diritti da loro conquistati si possono cancellare con un colpo di spugna. 

" L'augurio è che questi racconti possano contribuire a sconfiggere il virus dell'indifferenza che spesso circonda questo tema". 

Maria Lovito   


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