Il contagio del male, Sara Pollice (Iacobelli Editore)

14.02.2021

Nel tempo originale della pandemia, Sara Pollice, romana, attivista per i diritti delle donne (e non solo), pubblica il suo primo romanzo Il contagio del male per l'editore Iacobelli. 

Un giallo in piena in regola: una commissaria scontrosa, un collega un po' più intrigante degli altri, un questore ostile, un medico legale sfastidiato. Fa da sfondo l'Italia al confine con la Francia, Roma rimasta misteriosamente alle spalle della protagonista. 

Costanza Petrini arriva subito sulla scena del crimine e, mentre si dipana  l'intreccio investigativo e narrativo, i pensieri, le preoccupazioni, le riserve ci aprono squarci sul suo mondo privato.

Giorgio, il marito, innanzitutto. 

Luisa, la figlia, piglio da professoressa giudiziosa.

E, tra loro, quel suo apparente atteggiamento anti-famigliare, lei "una madre impossibile, asociale, amorale, la peggiore". 

Trincerata in malo modo dietro le impellenze di lavoro, sfugge all'introspezione, li ama ma sembra prenderne le distanze, non li capisce perché non si capisce.

L'autrice la segue in queste elucubrazioni e ai suoi lettori non offre alcun appiglio per capirla: ce la consegna già così coinvolta con la sua vita, senza mai neppure descriverla. 

Come è fatta Costanza? Ma poi interessa davvero? E' veramente utile per l'economia del racconto? 

Alla fine, Costanza potrebbe essere una qualsiasi lettrice. Una donna alle prese con un lavoro di responsabilità, mente e cuore sempre divisi tra casa e ufficio, quel maledetto senso di inadeguatezza (e di assenza sofferta), il bisogno di dimostrarsi all'altezza dei compiti da svolgere sotto gli occhi impietosi dei colleghi maschi, avvoltoi pronti a calarsi sulle sue insicurezze femminili.  

Nel suo personaggio principale, dominatore incontrastato dell'intero romanzo, Sara Pollice disvela tutta la sua esperienza al servizio delle donne e imprime al racconto la funzione sociale che, negli ultimi anni, pare essere diventato requisito strutturale del libro giallo. 

La crime story radiografa una realtà oscura, piena di raccapriccianti misteri che si annidano tra le mura domestiche, rapporti familiari inquinati e malati (contagiosi quindi), un'umanità losca e priva di scrupoli pronta a vampirizzare dolori e debolezze altrui.  

Così Costanza si trasforma in Sara, "impastata con la vita " (sono parole della scrittrice), la sua e quella delle donne in difficoltà che incontra sul suo cammino o nei suoi incubi.

Maria Lovito  

         

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