Perchè il femminismo serve anche agli uomini di Lorenzo Gasparrini, Eris edizioni

Lorenzo Gasparrini è filosofo e attivista antisessista, fondatore del blog Questo uomo no.
Autore di svariati libri sul tema, in quarta di copertina alla sua recente fatica (poco più di cinquanta pagine intense ed esaurienti) Perché il femminismo serve anche agli uomini scrive: L'uomo deve essere sicuro di sé, autorevole, non deve mai manifestare emozioni e debolezza, fa quello che vuole senza dover chiedere mai, altrimenti non è un uomo. Ma esistono molti modi di essere uomo e sono tutti migliori di questo.

Partendo da un assunto di questo tipo, Gasparrini non solo tenta (e ci riesce benissimo) di spiegare perché il femminismo serve anche agli uomini, ma per converso offre una disamina compiuta di come e quanto il patriarcato abbia - e continui tuttora - a danneggiare gli stessi uomini.
Malgrado il chiaro dettato costituzionale, di fatto in Italia non c'è parità tra sessi, generi, orientamenti.
E' questo, secondo l'autore, il risultato di uno scontro impari tra i femminismi intesi come pratiche di libertà create da donne che provano a liberare se stesse e/o altri generi oppressi da meccanismi sociali in atto su tutte e su tutti e il potere sociale chiamato patriarcato che agisce su tutte e tutti anche se in modo diverso, che fissa un sistema maschile eterosessuale di oppressione verso altri generi che hanno difficile accesso a posizioni di potere, subiscono discriminazioni o sono soggetti a pregiudizi culturali.
Il sistema patriarcale inganna gli stessi uomini attraverso condizionamenti stereotipati che creano la figura del maschio alpha e mentre moltissimi uomini sono capaci di riconoscere la presenza di quell'odioso potere maschile nei luoghi di lavoro ma non nelle loro relazioni personali e familiari, pochissimi di loro si accorgono che anche il loro genere è il prodotto di precise direttive culturali create per uno scopo: annullare e svalutare l'interiorità, lo spazio delle emozioni, del lavoro sui sentimenti maschili.
Gasparrini su questo punto scrive a chiare lettere che il sistema patriarcale (la maschilità tradizionale, i carattere fintamente naturali della virilità) è ad esclusivo appannaggio di una ristretta minoranza di uomini al vertice di una piramide di potere, " per gli altri c'è solo un'esistenza di falsi miti, fallimenti, frustrazioni, compensate da un meschino potere da esercitare su altri più disgraziati e altre più oppresse".


Tra le diverse pratiche proposte verso una possibile soluzione del problema, verso la distruzione di quel sistema che li imbriglia, due sono fondamentali e assorbenti delle altre: trasformare il linguaggio e cercare la parità.
E alla frequente domanda ma se faccio come dici tu, che cosa divento? la risposta è non si diventa nulla di diverso da un uomo, ma si cambia il modo di essere uomini.
Maria Lovito