Un dono inaspettato di Fulvia Altomare (Les Flaneurs edizioni)

Un dono inaspettato è, anche, scrivere un libro, il primo, quando sei già in pensione, i tuoi figli sono andati via di casa, hai dei nipoti e devi prenderti cura di un fedele cagnolone oramai pieno di acciacchi che ti segue da sempre.
Un dono per sé e per chi, per amore, per dedizione, per curiosità, decide di leggere la storia di un anonimo vicolo della sua città.
La lettura è snella e agevole, complice uno stile narrativo privo di acrobazie poetiche, ma non per questo meno intenso, quasi più vicino alla cronaca che al romanzo.
Sono gli occhi prima schivi e ritrosi e poi pian piano sempre più empatici di donna Margherita che, dal riserbo del suo videocitofono, controlla, scruta, "protegge" le vite disordinate degli abitanti del vicolo.
Fulvia Altomare conduce Margherita a vivere nel suo elegante palazzetto ereditato dai nonni, dopo averlo ristrutturato con cura insieme al marito Felice.
Non hanno figli, Margherita e Felice, ma vivono una vita quieta, scandita da ritmi sempre uguali, uno per l'altra e viceversa.

In quel palazzetto, nel suo bel giardino, tuttavia le loro esistenze pacifiche e annoiate devono da subito fare i conti con quelle dei loro vicini. Tutti, lentamente, entrano in quelle spazi lindi, in quelle stanze ben arredate e vi portano il loro passato e il loro presente, 'ché un futuro non lo vedono.
Così la vita di quella coppia cambierà completamente sommersa da tanti doni inaspettati.

Il libro è una storia di donne che tendono le mani verso altre donne, povere, illetterate, prive (e private) di futuro da un patriarcato endemico, spietato anche quando non è palesato, vicine ai loro figli, pure loro condannati a ripetere senza fine schemi di esistenze sempre uguali, di padre in figlio, dove l'unica preoccupazione è non avere fame.
Margherita non si ergerà mai a giudice della vita di quelle sue vicine pur tanto diverse da lei.
Si metterà in ascolto, provvederà a bisogni materiali, dispenserà consigli, saprà instaurare relazioni di fiducia, comprensive, includenti, saprà toccare le corde giuste dei loro cuori, che forse per la prima volta intravederanno la possibilità di una vita, altra, diversa, migliore.

Relazioni che prenderanno la forma di un albero di Natale molto speciale, nato dalla ingenua intuizione di un bambino dal cuore pulito, che dal nulla arriverà a decorare con luci, ninnoli e frutta un vicolo fino ad allora grigio e anonimo.
...Che da quella notte in avanti non sarà mai più lo stesso ...
Maria Lovito